Grazie per quei pochi minuti che mi hai regalato ieri… Se non me li avessi dedicati, avrei passato un altro giorno d’inferno, dannazione!
Certo, ora tu credi che ne sono soddisfatto… ma ti assicuro che quella goccia d’acqua, nell’infinito deserto della mia disperazione, mi ha solo illuso di avere spento l’immensa sete d’amore… Ti voglio ancora più di prima…
Tanto è vero che la mia mente, frugando nei ricordi del passato, sta vivendo un miraggio: ti vedo vestita di nulla, ti muovi e vaneggi di gioia… ed io, attraverso l’abat-jour a luce blu, rivivo e rivedo i nostri corpi ondeggiare sulle pareti color bianco sale.
Ti illumini e mi illumino… ti chiamo e rispondi… È fuoco d’amore che, col tempo e la lontananza, tendi, ostinatamente, di ridurre in cenere…
Pur di non vedere, sui nostri volti in agonia, le rughe che mostrano la sofferenza, vorrei riaccendere i nostri sorrisi che in passato ci han tenuti uniti…
E come ho scritto in un recente passato: “AMARE È COME CADERE E NON POTERSI ALZARE”… io, per il bene che ti voglio e l’amore che desidero darti, voglio amare, amare, amare e sempre di più amarti!
Permettimelo, visto che anche tu piangi dentro come una bambina che ha smarrito il suo unico giocattolo… L’amore è fonte divina… e per esso si nasce, si vive e si muore anche se non la si invita… al ballo della vita!
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